Contatto. La contaminAzione è stata azionata. L'uomo osserva, si rivela a se stesso, agli altri e si ritrova. La piazza abbraccia, ignora e manifesta. Si interroga senza accusarsi, ma con l'unico scopo di capire per generare gesto e azione, per tornare al mondo attraverso il mondo. Il cuore degli uomini batte. Siamo vivi, anche se spesso ricoperti di indifferenza. Ecco allora svelato il senso di "Kardietà" questa nuova parola generata dalla volontà di verità, di quella "caritas" che supera l'io per arrivare al noi. Massimiliano Ferragina diventa strumento, involucro in cui riversare le nostre azioni per raccogliere quella ispirazione alla volontà di esistere.
Kardietà inizia da Roma, da piazza del Popolo ma non arresta la sua corsa. Inizia e finisce per continuare in altre mani, in altre piazze, in nuovi luoghi con altre azioni e gesti, condividendo sempre quel "cuore" scolpito dal mondo che passa di mano in mano. Il progetto inizia con Massimiliano Ferragina, ma continua con tutti gli artisti che desiderano attraverso il loro linguaggio, la loro ricerca continuare a far vivere Kardietà.
"Interpretiamo la cultura della morte con l'arte, per affermare l'arte di amare la vita. Contro ogni forma di violenza, abuso, pregiudizio, ingiustizia, guerra, dolore. Il mondo è per la Vita, quella piena, abbondante. Usiamo il cuore. Ho voluto interpretare la cultura della morte, imperante, indossando una pelle insanguinata. Sono voluto entrare in quella sottile membrana che ci separa dal dolore altrui. La pelle. La pelle dell'altro che geme. Ho voluto abitare la pelle insanguinata per darle voce, urlare che vuole vivere, che vuole essere amata, perdonata. Ho voluto farmi morto per inneggiare alla vita, per strappare quella pelle offesa dal male e rigenerata restituirla alla luce del sole. È vero! Era solo una performance. Ma mi ha fatto male. E bene allo stesso tempo."
Una performance che vuole raggiungere altri artisti, altre piazze. Nuova vita. nuova condivisione.